Cypress Myth




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Quando Orfeo cantava, attorno a lui si radunava una vera folla di animali e di alberi tra cui anche il cipresso,che precedentemente aveva avuto sembianze umane ed era stato uno splendido giovinetto amato da Febo.
Allora si chiamava Ciparisso ed era allegro e gentile con tutti, ma soprattutto con un cervo, con cui trascorreva intere giornate. Il cervo era eccezionale per le sue dimensioni e per le sue corna,tanto ramificate da tenergli la testa sempre in ombra.
Le corna erano adornate d’oro e d’argento ed il collo di monili luccicanti di gemme. Sulla fronte aveva una borchia argentata e dalle orecchie pendevano delle perle. Tutto questo faceva capire quanto lo amassero le ninfe e gli uomini che si divertivano a renderlo ancora più bello.
Il bellissimo Ciparisso lo conduceva sempre con sé, o a bere nelle limpide fonti oppure a caccia e, quando ambedue si sentivano stanchi, il ragazzo si sedeva sui prati accanto al cervo e gli intrecciava corone di fiori, che gli posava sul capo o tra le corna; poi, così adorno, lo conduceva al pascolo. Stavano sempre insieme il cervo ed il fanciullo.Un giorno di gran calura, il cervo si era steso per riposare, mentre Ciparisso aveva continuato a cacciare. Non si sa come, uno strale, lanciato dal fanciullo, andò a colpire il cervo addormentato, ferendolo gravemente. La povera bestia non riprese più conoscenza e morì sotto gli occhi sconvolti del suo amico, che continuava a chiamarlo. Ciparisso provò un dolore tanto forte che no potè sopportare l’idea di continuare a vivere senza il cervo e decise di lasciarsi morire. Neppure Febo poté fare nulla per evitare la morte del fanciullo che adorava. Tuttavia, le membra di Ciparisso piano piano diventarono verdi e i capelli si mutarono in una chioma irta e allungata verso il cielo, che, in quel momento, era gremito di stelle. Allora Febo gli disse: “Io ti piangerò e non potrò mai dimenticarti. Tu sarai con chi piange la morte dei cari ed è afflitto da un forte dolore”




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