Dalle piazze a nobili dimore
decorativi architettonici





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Fin dall'epoca classica colonne e obelischi, coppe e vasche di varie fogge e materiali vennero utilizzate come oggetti decorativi per edifici pubblici e residenze private. Un gusto, questo, che rifiorì nel '500. Ma l'oggettistica ben presto si diversificò e così l'attenzione dei maestri artigiani si rivolse ai frammenti architettonici. Questi elementi, riprodotti in scala ridottissima permisero la decorazione degli interni delle dimore gentilizie del rinascimento. Una passione che durò a lungo esplodendo poi nel periodo neoclassico, all'indomani di grandi scoperte archeologiche: basti pensare ad Ercolano e Pompei: L'antichità romana viene assunta come modello e ad essa si ispireranno celebri artisti. Nella prima metà dell' 800, per viaggiatori illustri e stranieri, Roma diventò una tappa obbligatoria e con l'acquisto di obelischi in miniatura si consacrava il ricordo della città. Souvenir ricercati e allo stesso tempo molto costosi. A Roma, in Piazza di Spagna, fiorirono le botteghe di artigiani marmisti, esperti nella lavorazione del marmo duro, il materiale utilizzato per questi oggetti che ben presto entreranno a far parte di ricche collezioni. Il gusto fu prettamente romano, anche se qualcosa veniva confezionato a Firenze, dove l'Opificio fiorentino era attrezzato per la lavorazione dei marmi duri. Le opere dei maestri artigiani, Costantino Roinaldi e Benedetto Boschetti, che operarono tra il XVIII e il XIX secolo, sono ancora i più richiesti.




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