Principles of Psychoacoustics I
The Cocktail Party









In un contesto rumoroso e caotico, dove siamo bombardati da migliaia di stimoli spesso impercettibili, all'improvviso può capitare di distinguere qualcosa chiaramente, che attira la nostra attenzione. Pensiamo ad un caso reale, in cui ci si può facilmente immedesimare.
Siamo ad una festa, musica, vociare, rumori vari giungono alle nostre orecchie indistintamente. La situazione é confusionaria, ma in un dato momento, 'quella' voce colpisce la nostra attenzione. Questo fenomeno é già noto, fin dal 1953, ed é conosciuto come effetto Cocktail Party , termine coniato dallo scienziato inglese E.C.Cherry che per primo ne studiò le dinamiche : di fronte ad un sovraccarico continuo e insistente di stimoli, l'uomo riesce ad essere immediatamente reattivo nell'istante in cui percepisce qualcosa che gli interessa. La definizione prende questo nome proprio perché la festa é tipicamente il luogo dove si verifica questo fenomeno, ma potremmo dire, che nella rumorosa società attuale, senza questa capacità avremmo serie difficoltà nel relazionarci a vicenda. Se questo processo era già noto, non si sapeva però da quale ragione o meccanismo cerebrale derivasse. Alexander Gutschalk, dell'Università Rupecht-Karl di Heidelberg, riferisce la sua scoperta alla rivista Plos Biology. L'effetto 'Cocktail Party' si origina nella corteccia uditiva secondaria del lobo temporale. Lo studio che ha condotto a questa scoperta é stato effettuato con l'ausilio della Magnetoencefalografia. E' stato monitorato l'effetto, ovvero é stata registrata l'area cerebrale attiva nel momento in cui un soggetto era in grado di identificare un rumore tra tanti indistinti. Questi risultati innanzitutto confermano scientificamente l'esistenza del fenomeno. Non stupisce che l'area stimolata si trovi proprio nella corteccia secondaria; é qui, infatti, che le percezioni umane vengono integrate ed arricchite con elementi di complessità.

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